| venerdì 14 ottobre 2016, 10:10

Penelope Liguria: un aiuto ai familiari di persone scomparse

 

 

L’associazione garantisce ogni tipo di supporto, da quello burocratico a quello personale, grazie alla collaborazione di avvocati e psicologi

 

In Liguria, purtroppo, i casi di persone scomparse contano una frequenza inquietante e i più recenti fatti di cronaca hanno portato alla ribalta ancora una volta questo drammatico problema.

Nella nostra regione, però, esiste da circa un anno un’associazione di volontariato che si occupa di garantire ogni forma di assistenza alle famiglie dei dispersi. Si tratta dell’emanazione ligure di un circuito che nel tempo ha preso forma in tutta l’Italia e si chiama Penelope Liguria.

Abbiamo raggiunto telefonicamente l’avvocato Eva Rocca, presidentessa dell’associazione, per conoscere gli aspetti tecnici e pratici di questa importante realtà.

Partiamo dalla storia: come e quando nasce Penelope Liguria?

“La nostra associazione è nata a settembre 2015 ad Alassio e, alla prima elezione, sono stata eletta presidente io, Eva Rocca. All’interno abbiamo avvocati e una psicologa, per offrire assistenza completa a chi sta attraversando un momento così tragico e così delicato. E poi, naturalmente, per garantire sostegno e conforto, sono attivi nell’associazione molti familiari di persone scomparse, che hanno già vissuto questo percorso e possono condividere e mettere a disposizione le loro esperienze e testimonianze”.

A quali importanti casi avete lavorato in questo anno di vita?

“Come dicevo, alcuni familiari di casi che seguivamo sono poi entrati a collaborare con Penelope stessa: oggi, ad esempio, ne fanno parte le figlie di Marisa Comessatti, scomparsa da Laigueglia a febbraio del 2014. Oggi stiamo lavorando al caso di Angelo Paolo Luciani, scomparso da La Spezia a settembre 2015”.

Quali sono le difficoltà maggiori che incontra un’associazione come Penelope?

“Intanto dobbiamo fare i conti con molti aspetti burocratici, spesso difficili da affrontare. Come Penelope ci occupiamo di interloquire con tutti gli enti, dalla Prefettura ai Vigili del Fuoco; ma naturalmente l’aspetto più importante è il dramma in sé, questo attendere giorno per giorno senza che sembri arrivare mai la parola fine.

Poi siamo presenti in tutta Italia, quindi, per citare un esempio famoso, Penelope Italia si è costituita parte civile in casi come quello di Michele Buoniconti ed Elena Celeste in provincia di Asti, molto complesso. Comunque posso garantire che il rapporto con Comuni, Provincia, Regione c’è sempre ed è puntuale e costante, Penelope è presente nei tavoli tecnici dove agiscono Comuni, Protezione Civile e altre autorità che intervengono al momento della ricerca di persone scomparse.

In questi contesti portiamo il contributo di anni di esperienza e siamo inseriti nei protocolli di Prefetture Savona e Imperia. Ovviamente, è importante ricordarlo, l’appoggio che prestiamo è tutto a titolo gratuito”.